Farmaci intelligenti regolano la crescita indesiderata di nuovi vasi sanguigni e inibiscono l’aumento della massa tumorale, riuscendo a rendere possibile il trattamento delle patologie oculari e autoimmuni. La dimostrazione arriva da una ricerca di recente svolta dall’Ileos-CNR di Napoli e dall’Università di Salerno.
I farmaci "intelligenti" riescono, infatti, a trattare patologie tumorali, oculari come la retinopatia diabetica, la retinopatia del nato prematuro, la degenerazione della macula, e patologie autoimmuni come l’artrite reumatoide e la psoriasi, bloccando in modo selettivo il meccanismo molecolare della crescita anomala ed incontrollata di nuovi vasi sanguigni, chiamato angiogenesi, senza attaccare in alcun modo quelli preesistenti.
Il dato emerge dai risultati della ricerca ‘Genetic and pharmacological inactivation of cannabinoid CB1 receptor inhibits angiogenesis’ svolta presso i laboratori dell’Istituto di endocrinologia e oncologia sperimentale del Consiglio nazionale delle ricerche (Ieos-Cnr) di Napoli e del dipartimento di Scienze farmaceutiche e biomediche dell’Università di Salerno, con la collaborazione dell’Università di Siena e dell’Università del New Mexico di Albuquerque (USA). Lo studio è stato pubblicato su Blood, giornale dell’American Society of Hematology.
“Questi farmaci riescono a bloccare la crescita patologica di nuovi vasi sanguigni in modo mirato” ha spiegato Chiara Laezza dell’Ieos-Cnr di Napoli - agendo sul principale recettore dei cannabinoidi CB1, coinvolto nella regolazione della proliferazione cellulare e quindi dell’angiogenesi”.
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Lo rivela lo studio, pubblicato su Cardiovascular Research, condotto dai ricercatori dell'Irccs San Raffaele di Roma con l'Università di Roma La Sapienza e l'Università di Napoli Federico II
La preoccupazione dei ricercatori riguarda soprattutto la quantità e tempestività della raccolta dei dati da parte delle autorità e la trasparenza con cui vengono diffusi ai cittadini e alla comunità scientifica
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